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Sentenze

Indebito utilizzo carte di credito o bancomat: il reato si perfeziona anche senza prelievo del denaro (Cass. Pen. Sez. V – 17923/18)

12 Gen 2018 - Sentenze

Indebito utilizzo carte di credito o bancomat: il reato si perfeziona anche senza prelievo del denaro (Cass. Pen. Sez. V – 17923/18)

L’utilizzo indebito di una carta di credito o bancomat intestata ad altro soggetto configura il reato di cui all’art. 55 comma 9 D.Lgs. 231/2007 (NDR ora art. 493-ter c.p., a seguito della modifica introdotta con D. Lgs. 21/2018, con cui la norma già contenuta nel D.Lgs 231/2007 è stata trasfusa nel nuovo articolo inserito nel codice penale) […]

Testimonianza: la mancata citazione del teste a seguito di provvedimento di autorizzazione alla citazione comporta la decadenza dalla prova (Cass. Pen. Sez. VI – 594/18)

10 Gen 2018 - Sentenze

Testimonianza: la mancata citazione del teste a seguito di provvedimento di autorizzazione alla citazione comporta la decadenza dalla prova (Cass. Pen. Sez. VI – 594/18)

La citazione del testimone entro il termine indicato nel provvedimento di autorizzazione del Tribunale, ovvero in tempo utile per l’udienza per la quale ne è disposta l’audizione, ha natura perentoria, sicché l’inerzia della parte che non ottemperi all’onere di citazione comporta la decadenza dalla prova testimoniale (salvo caso fortuito o forza maggiore).   Tale motivazione appare […]

Gratuito Patrocinio: per lo straniero la mancata produzione della certificazione consolare non è causa di inammissibilità (Cass. Pen. Sez. IV – 54840/17)

6 Dic 2017 - Sentenze

Per lo straniero proveniente da stato extra-UE la mancata presentazione della certificazione consolare dei redditi prodotti all’estero, a causa dell’impossibilità di reperirla, non importa alcuna causa di inammissibilità dell’istanza di ammissione né di revoca del beneficio già ammesso, anche con riserva, essendo tale certificazione sostituibile con autocertificazione della parte ex art. 94 co. 2 d.P.R. 115/2002   […]

Millantato credito e traffico illecito di influenze: il margine è dato dalla effettiva esistenza di un rapporto con il pubblico ufficiale (Cass. Pen. Sez. VI – 53332/17)

23 Nov 2017 - Sentenze

Millantato credito e traffico illecito di influenze: il margine è dato dalla effettiva esistenza di un rapporto con il pubblico ufficiale (Cass. Pen. Sez. VI – 53332/17)

Il margine differenziale tra la fattispecie di millantato credito ex art. 346 c.p. e quella titolata “traffico illecito di influenze” ex art. 346bis c.p., introdotta con L. 190/2012, è costituito dall’effettiva esistenza di un rapporto di relazione tra il soggetto che induce o propone la mediazione illecita ed il pubblico ufficiale che dovrebbe porre in essere […]

Misure di prevenzione: il mancato rispetto delle leggi non integra la violazione prevista dall’art. 75 D.Lgs. 159/2011 e può essere valutato solo per l’aggravamento della misura (Cass. Pen. Sez. Unite – 40076/17)

5 Set 2017 - Sentenze

In tema di violazione della misura di prevenzione (reato previsto dall’art. 75 D. Lgs. 159 del 2011), la stessa ha rilevanza delittuosa solo per la violazione delle prescrizioni specifiche (ad esempio l’obbligo di soggiorno) e non può essere configurata per il precetto del “vivere onestamente” e del “rispettare le leggi”, in quest’ultimo caso nemmeno nell’ipotesi […]

Termini di durata delle indagini preliminari: illegittima la nuova iscrizione per gli stessi fatti per i quali le indagini sono già state svolte (Cass. Pen. Sez. VI – 29151/17)

12 Giu 2017 - Sentenze

Termini di durata delle indagini preliminari: illegittima la nuova iscrizione per gli stessi fatti per i quali le indagini sono già state svolte (Cass. Pen. Sez. VI – 29151/17)

In tema di indagini preliminari e loro durata, è illegittima l’iscrizione da parte del P.M. dello stesso fatto di reato per il quale erano già state avviate precedenti indagini con una diversa iscrizione, poiché in tal modo risulterebbe elusa la disciplina di garanzia dei termini di durata massima delle indagini medesime. Al P.M. è consentita una […]

Favoreggiamento della latitanza: accompagnare i parenti dal ricercato per incontri a carattere familiare non integra il reato (Cass. Pen. Sez. II – 37378/16)

8 Set 2016 - Sentenze

In tema di procurata inosservanza di pena le condotte penalmente rilevanti sono solo quelle direttamente finalizzate a preservare la latitanza del ricercato. Diversamente, sono privi di rilevanza penale i comportamenti che agevolano rapporti interpersonali dello stesso a scopo affettivo, a maggior ragione ove l’attività del favoreggiatore non risulti concorrere con quella del latitante allo scopo […]

Testimonianza: la mancata citazione del teste, anche se reiterata, non comporta la decadenza dalla prova (Cass. Pen. Sez. II – 13694/16)

6 Apr 2016 - Sentenze

Testimonianza: la mancata citazione del teste, anche se reiterata, non comporta la decadenza dalla prova (Cass. Pen. Sez. II – 13694/16)

La mancata citazione del testimone, anche se reiterata, non comporta decadenza dal diritto alla prova atteso che l’eventuale provvedimento di revoca della testimonianza deve essere motivato in relazione alla superfluità della prova stessa, ovvero alla non dilazionabilità ulteriore del procedimento in relazione alla ragionevole durata dello stesso.   Copyright sull’immagine riservati al proprietario, il quale ha […]

Associazione mafiosa: le esigenze cautelari non possono essere desunte dalla sola sentenza di condanna (Cass. Pen. Sez. VI – 13750/16)

6 Apr 2016 - Sentenze

In tema di associazione mafiosa l’art. 275 co. 1 bis c.p.p., che consente al giudice che ha emesso una sentenza di condanna nei confronti dell’imputato di emettere a suo carico un’ordinanza custodiale, non va interpretato nell’ottica di una presunzione di legge, essendo piuttosto necessaria una valutazione che involga la sussistenza concrete di esigenze cautelari e che […]

Misure cautelari: il tempo che separa i fatti contestati dall’esecuzione della misura è idoneo ad incidere sulle esigenze cautelari (Cass. Pen. Sez. VI – 46960/15)

26 Nov 2015 - Sentenze

In tema di misure cautelari tanto più è il tempo trascorso dai fatti oggetto di imputazione, quanto più incerta deve ritenersi la possibilità che il ristretto possa tornare a delinquere; in tal senso, il giudice al quale viene richiesta una modifica o una revoca della misura ha l’obbligo di motivare concretamente la sua decisione.   […]